Un trionfo culinario, una rivelazione identitaria forse e per troppo tempo sopita e persa nella storia.
Si realizza il sogno del grande chef canario Marcos, attivo “viaggiatore” e convinto evoluzionista delle proprie peculiarità creative, ma nel contempo grande assimilatore di contaminazioni esterne raccolte e depositate nel proprio DNA, pronto a sviluppare i contenuti che la sua lunga esperienza e conoscenza culinaria hanno aggregato.
I segni dell’appartenenza originaria alla cucina canaria, abilmente rimescolati con le influenze esterne acquisite, esplodono in un’esperienza a dir poco unica, la possibilità di esprimere tutte le sue potenzialità raccolte in un nuovo progetto.
Al rientro dalle sue innumerevoli esperienze assume, nella capitale Santa Cruz, le redini di Aborigen, un locale la cui vocazione è quella di diventare la quintessenza gastronomica dell’arcipelago, improntando la propria attività allo sfogo delle esperienze e delle competenze dello chef Marcos (Tavio), unitamente ad una giovane e motivata equipe.
Quale sarebbe la tua miglior definizione di cucina dell’Arcipelago?
Marcos: Aborigen è sostanzialmente “Cucina Territoriale”, impregnata di odori delle isole, del mare, dei sapori, delle spezie e dei profumi ambientali.
E’ necessario intervenire per percorrere nuovi orizzonti spesso inesplorati anche rimodulando l’utilizzo dei prodotti locali, per creare una cucina più fresca ma dove, un sano mix di prodotti ittici e della montagna, si incontrino nello stesso piatto senza rappresentare una violazione della tradizione ma rendendola ingrediente partecipe.
Quanto è stato gravoso il percorso per giungere sino a qui?
Marcos: ogni progetto comporta un grande dispendio di energie sia fisiche che economiche alle quali aggiungerei l’energia psicologica spesa nell’aprirsi mentalmente a nuove esperienze e percorsi professionali oltre a dover reggere il peso dell’opportunità di valutare l’impatto con il nostro “nuovo” pubblico!
In cosa consiste la vera sfida insita nel progetto?
Marcos: valorizzare il tema esplorativo di un nuovo percorso culinario vissuto tra la valorizzazione dei prodotti locali e le contaminazioni trasversali indotte da nuove conoscenze raccolte negli anni ed applicate nel massimo rispetto delle radici etnico/culinarie locali.
Potremmo passare ore ad ascoltare storie e aneddoti propri del personaggio Marcos Tavio, trarne con buona fantasia odori e persino intuire i sapori delle sue creazioni ma, a questo punto, ci corre l’obbligo di consigliare una visita personale ad Aborigen per soddisfare palato e curiosità, per meglio comprendere quanto a parole sia stato difficile far intuire.